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Diario di un'exchange student

"ciò che si perde sarà sempre molto meno di ciò che si avrà guadagnato"

47 • Orientation a New York

By 02:56

Giovedì 6 agosto 2015, 18.30

Tre (che poi alla fine è uno) giorni stupendi catturati in un video:



Questa è stata l'orientation a New York. 
Dopo l'infinito volo di martedì mattina, menti scombussolate dal jet lag e occhi aperti per miracolo, io e il gruppo di italiani DE ROMA siamo finalmente approdati a Newark, al DoubleTree Hotel.



La CIEE (l'associazione partner americana di Youabroad) naturalmente è anche partner di altre moltissime associazioni in tutto il mondo. 
Così abbiamo trovato Polacchi, Spagnoli, Messicani, Brasiliani, Cinesi, Tedeschi, Koreani e chi più ne ha più ne metta. In altre parole i primi giorni in America sono stati una "full immersion" nel mondo.

Appena arrivati ci hanno ritirato passaporto e biglietto elettronico e ci hanno dato la maglietta della CIEE ed un cosino (non ho idea di come chiamarlo ahah) da tenere al collo tutto il tempo con il colore di quello che sarebbe stato il nostro "team". 



Io, con la fortuna che ho, sono finita nel "brown team" o meglio nominato "team cacca".

Ti tutto l'hotel c'era l'aria condizionata a palla, tanto che tra poco la piscina poteva diventare un campo da hockey. 
Gli interruttori della luce mi piacciono troppo (tanto che gli ho fatto anche la foto ahaha).



Gli sciacquoni sono veramente ma veramente lenti, nei posti pubblici è tutto elettronico e nell'hotel nemmeno ci sono le scale: solo ascensori.
Sempre nell'hotel c'è un negozietto che vende anche snack americani e vi giuro sono una figata ahaha vorrei provarli tutti!
La prima cena in America è stata traumatica (come d'altronde la prima colazione, il primo pranzo, ecc.): perlomeno ho mangiato la mia insalata scondita, frutta buonissima e il cookie migliore della mia vita, al burro di arachidi.



Mercoledì mattina ho conosciuto gli altri del fantastico "team cacca". 
Ci hanno spiegato cosa fare in caso di alcuni problemi (il che è molto semplice perché in ogni caso dobbiamo chiamare il numero verde della CIEE) con una piccola presentazione e successivamente ci hanno spostato in stanze più piccole per fare delle attività finalizzate al farci parlare e prendere coscienza di ciò che dovremo fare/faremo.

All'ora di pranzo ci hanno caricato con due paninoni della Subway (con tanto di maionese, mostarda e altra roba strana che ovviamente non ci ho messo), un cookie, un pacco di patatine e due bottiglie di acqua e ci hanno fatti salire sul pullman diretto a New York. 

È stato fantastico tornarci. 
La città degli infiniti grattacieli, dei taxi gialli, della Statua della Libertà, Manhattan, l'Empire, Broadway, Timws Square, il Central Park. 
Non so come ma mi fa sentire felice, euforica, mi fa sognare: a parte il cibo, viverci sarebbe meraviglioso.





È stato anche fantastico tornarci con un sacco di gente con cui mi capisco, che ha le mie stesse paure, i miei stessi pensieri, i miei stessi obiettivi e la mia stessa voglia di viaggiare.










È stato davvero bello condividere con loro questa giornata, che tutti speravamo potesse durare di più. 
Ma invece mi trovo già su un aereo diretto a Houston, tra uno che guarda film/dorme e una che non mi interessa cosa stia facendo, ma la sto maledicendo perché col suo gomitaccio continua a coprire il controller del mio monitor nonostante glie l'abbia fatto notare già tre volte. 
Sono sola: le quattro ragazze che erano in aeroporto con me hanno preso altri voli, perciò mi ritroverò presto a morire d'ansia per lo scalo che devo fare. 
Non vedo l'ora di abbracciare la mia nuova famiglia. 



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